Ricordiamo che l’evento nasce per commemorare Simone Riva, giovane e al contempo storico militante dell’area, tra i tanti impegni fondatore di Brescia ai Bresciani e della rivista universitaria “Sole e Acciaio”, morto prematuramente a causa di una caduta in montagna, sua altra grande passione, il 31 Agosto 2015.

Appare quindi del tutto evidente che non si tratta di un raduno nostalgico del Ventennio, come la peggior sinistra l’ha definito, ma anche se ciò fosse stato, nessuno ha il diritto di impedirne lo svolgimento se rispetta leggi e normative, come hanno fatto ampiamente notare Prefetto e Questore.

Nelle settimane scorse, ben 43 sigle (su tutti ANPI, PD di Desenzano e perfino la CGIL di Brescia!), nonché 16 parlamentari, hanno firmato un appello e appoggiato una contro-manifestazione che, alla fine dei fatti, ha visto la partecipazione di meno di un centinaio di persone: segno evidente che nemmeno loro credevano a quello che stavano facendo.

La sinistra antifascista ha fatto nuovamente un clamoroso autogol! Dapprima si straccia le vesti scambiando un Memoriale per un raduno politico, poi accusa l’Amministrazione Comunale di Desenzano di improbabili connivenze infine, nell’isteria collettiva finale, asserisce addirittura che l’iniziativa ha creato un danno enorme al turismo e ai commercianti.

Peccato che sia stata proprio la polemica da loro sollevata, con relativa contro-manifestazione, a creare disagi e a far blindare la città di Desenzano, su cui è calato inevitabilmente un’clima surreale da anni di piombo.

Senza la sinistra antifascista non ci sarebbe stata alcuna necessità di militarizzare la città e tutto si sarebbe svolto in maniera tranquilla, come avvenuto gli scorsi anni a Prevalle, Gussago e Travagliato.

Inoltre, spiace constatare che alcuni esponenti del sedicente centro-destra liberale abbiano espresso la propria contrarietà all’evento: anziché schierarsi dalla parte della libertà, hanno supinamente ceduto al ricatto dei contestatori, forse per qualche astruso calcolo politico-elettorale… o forse per semplice codardìa.

Non ci stupisce, infine, il fatto che i media locali non abbiano in alcun modo preso contatto con i diretti interessati, cioè noi: da sempre allineati al sistema e proni al potente di turno, se fossero obiettivi, i giornalisti avrebbero anche riportato la notizia dei cori beceri e ingiuriosi nei confronti di Simone partiti dal contro-presidio antifascista.

Non ci resta quindi che ringraziare e salutare fraternamente tutti coloro che hanno partecipato all’evento, chi si è prodigato per l’organizzazione e l’ha reso possibile: grazie e arrivederci al prossimo anno. Con Simone sempre nei nostri cuori e pensieri!