BASTA VERGOGNARSI DI ESSERE DI DESTRA

Qualsiasi sondaggio nell’ultimo anno dava Lega più FdI intorno al 40%, eppure nell’ultima tornata elettorale sono state perse senza possibilità di appello le città capoluogo di Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Lombardia e Lazio… Bologna, Napoli, Torino, Milano e Roma vanno nettamente al centrosinistra.
E non cerchiamo nemici o colpe all’esterno, le colpe sono per la stragrande maggioranza da cercarsi all’interno, nella scelta dei candidati e della linea tenuta.
Il centrosinistra ha schierato tutte figure con precedenti esperienze amministrative (ministri, sindaci, consiglieri comunali) e che non si facevano remore a sposare esplicitamente cause, ambienti e persone di sinistra.
Il centrodestra invece si è nascosto dietro a “civici”, tutti ottimi lavoratori e conosciuti nel proprio ambito professionale, ma in larga parte sconosciuti alla società civile e tutti praticamente alla loro prima esperienza politico amministrativa nonché restii a prendere posizioni di destra o sovraniste.
E quindi cosa c’è da stupirsi se l’elettore di destra non è andato a votare candidati non sentiti come suoi e pure mezzo sconosciuti?
A livello locale/territoriale non basta metterci il simbolo di partito e qualche slogan trito e ritrito, la presenza sul territorio, in maniera concreta, con linee coerenti ed identitarie, vicini alle persone ed alle associazioni e realtà locali fa la differenza.
Nelle grandi città come nei comuni di provincia.
Bisogna tornare a formare amministratori politici, con idee e valori conformi e con la capacità di tramutarli in azione amministrativa.
Bisogna tornare a far militanza e gavetta, e meritocrazia, non ad imbarcare figure estranee.
Altrimenti si continua solo a litigare all’interno per spartirsi briciole di poltrone lasciando l’egemonia amministrativa, culturale e mediatica al centrosinistra.
E’ ora che la destra italiana sappia affrontare il suo più grande nemico, se stessa, smettendo di farsi dettare la linea da altri o da logiche egoistiche e per nulla lungimiranti a livello politico.
Coraggio, consapevolezza, trasparenza e coerenza, difficile si ma necessario se si vuole costruire qualcosa di importante e che possa durare fornendo un’alternativa di pensiero e di amministrazione pubblica.
È tempo di patrioti.

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