IL TERRORISMO ISLAMICO A BRESCIA

Il periodo dei cosiddetti anni di piombo ha visto un’ Europa fortemente colpita dal terrorismo prettamente di stampo politico (escludendo tuttavia alcuni episodi riconducibili già allora al terrorismo islamico), dopo le stragi di quegli anni l’ Italia verrà consegnata alla storia come la nazione maggiormente colpita da attentati terroristici e con il maggior numero di magistrati uccisi. Tuttavia se qualcuno pensava che il terrorismo potesse essere solo una breve parentesi storica si sbagliava di grosso, come i recenti attacchi nelle capitali europee stanno dimostrando. Attualmente assistiamo a un’Europa (e un occidente in generale) attaccata dal terrorismo di matrice islamico-sunnita che trae le sue leve dai combattenti dell’ ISIS o da certi suoi emulatori residenti in occidente. L’ Italia non è ancora stata oggetto di attentati di questo tipo, tuttavia vi sono stati diversi interventi delle nostre forze di sicurezza e si vive in un continuo stato di allarme, alla luce di questa introduzione cerchiamo di capire qual è la realtà del terrorismo islamico a Brescia.
A gennaio il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria Dell’Osso ha redatto una relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, all’interno del quale ha dedicato un intero paragrafo a quella che ha definito “la più allarmante tra le nuove emergenze” ovvero il terrorismo di matrice islamica: “Al momento attuale – sottolinea – non mancano, specie nell’area bresciana e cremonese, stranieri di militanza musulmana estremista che appaiono operare attivamente sul versante della propaganda e dell’arruolamento di soggetti da instradare verso aree di scontri etnici virulenti ed eterogenei … Sono da tempo in corso a Brescia investigazioni su fatti di arruolamento, le indagini sono in corso di vasto approfondimento proprio per la particolare vulnerabilità mostrata dal territorio nei confronti del terrorismo anche sotto il profilo dei movimenti finanziari”[1]. Le parole di Dell’Osso non sono certo casuali, si riferiscono a una serie di fatti avvenuti nel territorio bresciano negli ultimi anni, vediamo di elaborarne una breve cronistoria:
nel novembre del 2009 vengono arrestati dalla D.I.G.O.S. di Brescia quattro pachistani, secondo la polizia due di questi avrebbero fornito danaro (400.000 euro) tramite un’ agenzia di money transfer ad elementi collegati agli attentatori della strage del 2008 di Mumbai in India (195 morti e 300 feriti), per far ciò avrebbero utilizzato una falsa identità o quella di una persona ignara. Gli altri due pachistani arrestati, sempre dagli investigatori dell’antiterrorismo nel corso della medesima inchiesta, sono stati indagati per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’ immigrazione clandestina. [2] L’ agenzia di money transfer era collocata nella zona del Carmine, quartiere ad alta densità di immigrati.
Nel 2012 viene arrestato a Niardo Mohamed Jarmoune, 20enne di origine marocchina, stava progettando un attentato alla sinagoga ebraica di via Guastalla a Milano, aveva creato diverse pagine web per “reclutare” jhiadisti, diffondendo informazioni sull’uso delle armi e sulla fabbricazione di ordigni, gli vengono dati 5 anni e 4 mesi [3].
Nel giugno del 2013 viene arrestato a Vobarno dalla Polizia di Stato il marocchino 21enne El Abboubi Anas, accusato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale e di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi. Vengono sequestrati scritti a sostegno della jihad, contro l’ Italia e la Francia, pare si sia radicalizzato dopo gli attentati dell’ 11 settembre ed aveva creato la cellula italiana del movimento Sharia4 (trattasi di un network internazionale sorto in Belgio nel 2010 che predica la jihad)[4]. El Abboubi è stato poi scarcerato in quanto per il tribunale “non sussistevano gravi indizi di colpevolezza”, secondo alcune fonti ora sarebbe in Siria e starebbe combattendo per la jihad [5].
Nel gennaio del 2015 il Governo americano diffonda la lista nera dei terroristi ricercati a livello nazionale, compare il nome di Essadi Moussa Ben Ali, tunisino, latitante da 5 anni abitava in via Milano. Considerato come un elemento importante della rete di Al Qaeda, sarebbe stato un addestratore di giovani militanti integralisti musulmani, nonché un noto predicatore dell’ Islam sunnita più aggressivo, era un frequentatore del centro islamico di via Corsica. E’ stato arrestato nelle Filippine[6].
Nel luglio del 2015 a Brescia vengono arrestati Briki Lassaad un 35enne tunisino e Muhammad Waqas 27enne pachistano, sostenitori dell’ ISIS, postavano su twitter minacce a luoghi simbolo dell’ Italia (dal Colosseo al Duomo di Milano), l’idea era di addestrarsi in Siria (dove avrebbero ricevuto denaro e una sposa) per poi commettere attentati in Italia. In particolare volevano colpire la base dell’ Aereonautica Militare di Ghedi ma volevano colpire anche l’ economia locale con attentati nelle aziende e una caserma dei carabinieri. I due in possesso di documenti in regola soggiornavano a Manerbio, consci della carenza di addestramento sfruttavano il manuale “How to survive to the West”, ovvero la guida dei Mujaheddin che spiega come muoversi indisturbati e elaborare attentati. Il tunisino in particolare pare fosse in collegato con i terroristi della strage di turisti al museo di Tunisi e nella spiaggia di Soussa[7][8].
Nel dicembre del 2015 scatta un’operazione condotta in seguito ad un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia, dalla Digos e in stretto raccordo con la Procura Speciale internazionale del Kosovo e la Direzione nazionale antiterrorismo del Kosovo, denominata “Van Damme”. Vengono portati avanti arresti e perquisizioni sia in Kosovo che in Italia, i sospettati avrebbero contatti con jihaidisti in Siria vicini al noto terrorista kosovaro Lavdrim Muhaxheri, si sarebbero adoprati con azioni di propaganda, reclutamento e finanziamento del sedicente stato islamico. La mente del gruppo Imishiti Samet stato arrestato in Kossovo, suo fratello invece (che ha ricevuto un provvedimento di espulsione per motivi di terrorismo) è stato catturato a Chiari dove risiedeva la base del gruppo.[9] (altro…)


A marzo 2016 viene arrestato per puro caso a Giessen in Germania un marocchino di 28 anni, l’ arresto scatta per piccoli precedenti penali in Italia e Germania, tuttavia dalle indagini sono risultati degli strani messaggi sul cellulare che lo collegherebbero agli attentati di Bruxelles. Mohammed Lahlaoui questo il suo nome avrebbe vissuto a Nozza e Vestone in Valsabbia.[10]
A giugno 2016 viene arrestata dalla Digos di Brescia una donna bresciana di buona famiglia, figlia di un imprenditore, convertita all’ islam sunnita e sposata con un tunisino; si era radicalizzata all’ islam sunnita e stava per partire per andare a combattere in Siria al fianco delle milizie dello Stato Islamico. La donna seguiva strette usanze islamiche, aveva iniziato a indossare il niqad integrale e a vivere parzialmente segregata, è stata indagata dalla Procura di Brescia per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo; suo marito in possesso di permesso di soggiorno è stato espulso dall’ Italia. L’ arresto nasceva da un’ indagine più estesa tesa a scoperchiare il fenomeno della conversione di giovani italiane legate a soggetti simpatizzanti per l’ ISIS.[11]
Il 3 novembre 2016 viene arrestato a Fiesse un ventiquattrenne kosovaro di nome Gafurr Dibrani, fermato già sette mesi prima dalla Digos di Brescia , il kosovaro voleva unirsi alle schiere del Daesh e avrebbe avuto rapporti con Anas El Abboubi, il marocchino di Vobarno radicalizzato e partito per la Siria. Il sospettato aveva pubblicato su internet dei video inneggianti al terrorismo islamico sunnita contro l’ occidente, tuttavia la cassazione lo ha assolto paventando la motivazione che i video erano troppo brevi per inscenare una vera e propria “apologia del terrorismo”…….[12]
Il 29 dicembre 2016 lascia il territorio italiano a seguito di un decreto di espulsione un 22enne tunisino residente a Edolo. Il decreto firmato dal Ministero dell’ Interno si rifà all’ accusa di propaganda a favore dell’ ISIS tramite web, secondo il ministro dell’ Interno Minniti si trattava di una “figura dal profilo potenzialmente interessante dal punto di vista terroristico” ma ha precisato “non eravamo in una fase di atto”. Secondo il Viminale lo straniero era già in contatto con un foreign fighter marocchino domiciliato nel milanese, ed aveva ricevuto indicazioni da una persona a lui nota di compiere attentati in Italia, similari a quelli avvenuti in Francia e Belgio come ritorsione alle operazioni dell’ Italia in Libia[13].
Il 5 marzo del presente anno è stato scarcerato e rispedito in aereo in Tunisia un detenuto 39enne di Canton Mombello, finito in carcere per reati “comuni” si era fortemente radicalizzato all’ islam tanto da diventare un “sorvegliato speciale”; proseguirà la pena nel carcere di Tunisi [14].
Il 14 settembre invece sono state emanate da un tribunale ligure tre condanne per terrorismo. L’ algerino Akher Tarek di 34 anni è stato accusato di far parte di una cellula jihadista operante tra la Liguria e Brescia, accusa che gli è costata 6 anni di condanna, stessa pena per il 43enne egiziano Hossameldin Abdelhakim, suo fratello il 36enne Antar è invece stato condannato a 5 anni. Secondo l’ accusa il maggiore dei due fratelli egiziani ex macellaio cassaintegrato sarebbe stato un reclutatore, l’ organizzazione diffondeva materiale jihadista e secondo i Carabinieri del R.O.S. era in contatto con una cellula europea, pronto a compiere un attentato [15].
Alla luce di questo elenco non possiamo dire che Brescia non sia interessata dal rischio terrorismo, a partire dalla zona critica del Carmine per estendersi a tutta la sua Provincia. Un’ulteriore conferma ci arriva dal piano antiterrorismo adottato dall’ Italia dopo le recenti stragi nelle capitali europee; tale piano prevede di inserire nei capoluoghi più a rischio delle Aliquote di Pronto Intervento (A.P.I.), trattasi di carabinieri scelti, con esperienze pregresse nel reggimento paracadutisti Tuscania, che vengono avviati a un iter addestrativo seguito nelle prime 4 settimane da operatori delle forze speciali del G.I.S.; hanno la finalità di intervenire contro eventuali attentatori e fare da apripista all’ intervento delle forze speciali del G.I.S. o del S.O.S. (Squadre Operative di Supporto). Tra i centri urbani più a rischio e pertanto interessati dalla presenza di queste squadre speciali vi è appunto Brescia, il Colonnello Luciano Magrini (Comandante Provinciale dei carabinieri di Brescia) in un’intervista sottolinea “…Non sono state ravvisate criticità ma certo Brescia, con un’alta concentrazione di stranieri, anche se ben integrati, va tenuta d’occhio”[16].
Brescia è la seconda città della Lombardia con più stranieri irregolari [17], rientra tra le prime dieci città italiane con più immigrati e si posiziona tra le prime cinque con più immigrati in rapporto alla popolazione residente [18]. Il 26% circa della popolazione musulmana in Italia risiede in Lombardia [19] che va a delinearsi come la regione con la percentuale più elevata in Italia, in particolare a Milano e nelle città vicine tra le quali appunto Brescia.
A questo punto possiamo dare ragione alla leader della Birmania Aung San Suu Kyi che recentemente raccogliendo nella capitale ministri degli esteri asiatici ed europei, tra i quali l’alto rappresentante della politica estera europea Federica Mogherini, ha dichiarato “Conflitti e instabilità nel mondo sono in parte dovuti all’immigrazione illegale che diffonde il terrorismo” [20].
Da quanto detto fin’ora è chiaro che il Comune di Brescia e la sua Provincia rappresentino un areale dove la rete jhadista può facilmente trovare terreno fertile, una situazione critica che ci proietta nel pericolo del terrorismo …. Un altro bel regalo alla città di Brescia da parte delle cosidette “risorse”…..

Fonti :
[1] Il Giorno – La denuncia: nel Bresciano l’emergenza è il terrorismo islamico
[2] Corriere.it – Soldi ai terroristi di Mumbai, quattro pachistani arrestati a Brescia 
[3] quiBrescia.it – Mohamed Jarmoune resta in carcere
[4] quiBrescia.it – Brescia, arrestato estremista marocchino
[5] Corriere Della Sera – Il «terrorista» di Vobarno ora «lavora» per la Jihad
[6] BresciaToday – A Brescia un terrorista ricercato in tutto il mondo: è Moussa Ben Ali
[7] Il Fatto Quotidiano – Isis, due arresti a Brescia. “Propaganda online. Volevano colpire base militare”
[8] L’Espresso – Terrorismo, arrestati due jihadisti a Brescia “Volevano colpire gli aerei della Nato”
[9] Corriere Della Sera – Terrorismo, maxi blitz della polizia Un arresto per istigazione «Sul web minacce al Papa»
[10] BresciaToday – Bruxelles, arrestato presunto jihadista legato a Brescia
[11] Il Populista – Islamica bresciana indagata per terrorismo: voleva combattere in Siria
Il Tirreno – Terrorismo, a Brescia fermata una donna italiana in partenza per la Siria

[12] LiberoTV – Brescia, l’islamico fa propaganda all’Isis ma il giudice lo lascia libero: “Video troppo brevi”
Corriere Della Sera – Terrorismo: Brescia contro Roma, nuovo no all’arresto dello jihadista
[13] Il Giorno – Terrorista dell’Isis espulso da Edolo aveva incarico per attentati in Italia
[14] BresciaToday – Brescia: odia donne e infedeli, fa il tifo per i terroristi. Espulso dall’Italia
[15] Ansa.it – Condannati membri cellula jihadista, operavano tra Liguria e Brescia
[16] Il Giorno – Cecchini infallibili, forti, determinati. I super militari dell’antiterrorismo bresciano
[17] BsNews – Brescia seconda in Lombardia per immigrati irregolari
[18] Comuniverso – i 100 Comuni con più cittadini stranieri residenti (per popolazione)
CISL Brescia – Brescia è la sesta provincia italiana con più immigrati (che comunque diminuiscono)
[19] Le Nius – Quanti sono i musulmani in Italia? Stime, analisi e proiezioni
[20] Ansa.it – Aung San Suu Kyi, ‘immigrazione illegale diffonde terrorismo’

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